venerdì 3 dicembre 2010

Crescendo impari...

E crescendo impari che la felicità non é quella delle grandi cose.
Non é quella che si insegue a vent’anni,
quando, come gladiatori si combatte il mondo per
uscirne vittoriosi…
La felicità non é quella che affanosamente si insegue
credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non é quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e
che esplodono fuori con
tuoni spettacolari…,
la felicità non é quella di grattacieli da scalare,
di sfide da vincere mettendosi
continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità é fatta di cose piccole
ma preziose….
…e impari che il profumo del caffé al mattino
é un piccolo rituale di felicità,
che bastano le note di una canzone,
le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore,
che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità,
che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una
felicità lieve.
E impari che la felicità é fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far
brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e
che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e
libera i pensieri.
E impari che l’amore é fatto di sensazioni delicate,
di piccole scintille allo stomaco,
di presenze vicine anche se lontane,
e impari che il tempo si dilata e che quei 5
minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un
libro o guardare una foto per annullare il tempo e
le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere
un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli
ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo é una deliziosa
felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano
delle persone che ami…
E impari che c’é felicità anche in quella urgenza
di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’é qualcosa di
amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’é nel cuore
un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa
la semplicità.
Era da molto che non scrivevo qui...non sò precisamente per quale motivo. In realtà neppure oggi lascio un post scritto da me, mi fermo a riportare una bellissima poesia  che mi ha colpito molto....
Un ringraziamento particolare va a (M.) perchè è stata lei a farmela conoscere, anzi, ad allegarla a un insieme di regali fantastici...

venerdì 15 ottobre 2010

Pensieri e parole...Korogocho

 Se dovessi descrivere l'inferno, sicuramente direi Korogocho...
Korogocho è una delle tante baraccopoli di Nairobi, essa è considerata la quarta per dimensioni e numuero di abiatanti.
Lo slum si estende su un'area di 1,5 kmq ed è situata nella zona est di Nairobi, vicino alla discarica di Dandora, su terreno in parte di proprietà del governo e in parte di proprietà di un privato. In questo misero spazio vivono all'incirca  100-120 mila persone, stipate in baracce di fango e lamiera.
Appena arrivi lì risaltano subito i tanti problemi che attanagliano questo posto: sono troppe le persone che vivono lì, è troppa la puzza e il fumo della discarica, sono troppi gli uccellacci che ruotano sul cielo pesante d'inquinamento e sono troppe le sue tragedie giornaliere.
E' strano dire la parola tanto in uno spazio così piccolo eh? È proprio così lì non esiste la mezza misura, non puoi permetterti di rilassarti, riposarti, giocare...perchè lì è una corsa alla sopravvivenza. É
vero le disgrazie sono tante  e in ogni angolo della strada, ma basta poco che il “troppo”, viene ricacciato indietro dal troppo positivo: è troppa l'accoglienza, sono troppe le mani che vengo date per essere strette, i sorrisi dei bambini che s'intrecciano con l'incessante coro di voci che urlano "how are you?"
 Per dimostrare la loro accoglienza, è troppa
 la fede che si  fa preghiera in ogni atto quotidiano
 è troppa la solidarietà.
Allora capisci le parole di padre Stefano, un frate comboniano, che vive lì ogni giorno insieme a loro, in baracca, condividendo con loro la vita quotidiana e la parola di Cristo. Quella parola che non è obbligo o imposizione religiosa ma solo pura condivisione con gli ultimi: del resto Gesù non viveva certo nei templi o nelle sinagoche; egli viveva con i lebbrosi, le prostitute e i poveri...quelle persone che proprio come ci disse P.Stefano “ti danno la vera fede e la forza di andare avanti facendoti vivere qui, come se fossi in Paradiso”.
Sconvolgono queste parole, com'è sconvolgente pensare che la gente possa vivere in questa situazione.
Quasi tutti, in maggioranza uomini, fanno uso di droga o di alcool per sopperire ai morsi della fame e alle sofferenze della vita; i bambini iniziano a drogarsi già dall'eta di 8 anni, mentre le donne e le bambine iniziano a prostituirsi, aumentando il tasso di aids che attanaglia un terzo della popolazione di Korogocho.
Non mancano le missioni e vari progetti che i missionari e i frati comboniani creano per cercare di recuperare i bambini, i drogati, gli orfani e i cercatori di spazzatura. Quei progetti dove noi siamo andati a prestare servizio. Un servizio basato sul gioco!Semplice e puro gioco! che ti faceva stare vicino a quei bambini che per un paio di ore erano felici e avrebbero vuoluto stringerti piu forte che potevano la mano per non lasciarti andare via... emozioni forti, fortissime che ti fanno capire quanto siamo fortunati e quanto molte volte non ce ne rendiamo conto.
Rifletti su come molto spesso noi “ricchi” usiamo la droga per sballarci e ricercare il divertimentimento continuo, rifletti su come loro accolgono noi e come noi accogliamo loro: sparando e uccidendo se è necessario, sottostando a sporchi accordi che l'Italia ha con la Libia e Gheddafi.
Korogocho è una esperienza veramente toccante, ma sarebbe inutile averla vissuta solo come una semplice parentesi, Korogocho pretende un cambiamento e noi siamo felici questa sera di essere qui per testimoniare pezzi di Africa,  affinchè queste poche righe possano fare riflettere, far capire, che sorella acqua è una! e non sette sorelle delle multinazionali, che vendono l'acqua e la privatizzano, ricordano che il cibo non si butta, ricordando che la raccolta differenziata va fatta e ricordandoci che noi siamo fortunati!

venerdì 1 ottobre 2010

C'è nessuno?????

Questo post avrei dovuto scriverlo ieri notte, a caldo, dopo aver visto annozero e letto alcune cose che mi hanno fatto riflettere...
Per adesso sto leggendo un romanzo di Andrea de Carlo ambientato tra gli anni '60 e '70 e narra in poche parole la storia di due amici, niente di particolare potremmo dire.
Tuttavia mi ha fatto riflettere, la questione che durante la scuola superiore i due ragazzi si sentono schiacciati dalla politica del periodo, in generale, non solo loro due ma tutta la generazione; quindi stanchi decidono di ribellarsi, manifestare, occupare la scuola...insomma dimostrare il loro disprezzo, adoperandosi nella ricerca di un futuro migliore.
Ecco da qui parte tutto...mi spiego meglio, dopo aver seguito tutta la sera annozero ed essermi realmente reso conto che l'Italia è nella "merda", grazie a questa classe politica che ci rappresenta, la mia testa ha iniziato a porsi milioni di domande del tipo, come è possibile che noi giovani ce ne freghiamo altamente di tutto ciò, mentre quei ragazzi che citavo all'inizio nel libro si battevano, lottavano e ne facevano una questione fondamentale per il loro futuro?
Cambiano i tempi non c'è dubbio, ma cambiano in maniera negativa a mio parere...oggi io nel fare questa riflessione, quasi mi sento a disagio, un  Donchisciotte fuori di testa non al passo con la gente, che blatera cose inutili. Non so...probabile pure, o forse ormai siamo dentro un meccanismo troppo forte dove non è più tollerato capire, ribellarsi, gridare e lottare per avere un futuro migliore.
E qui torna la solita domanda perché un tempo si faceva la rivoluzione e oggi no? cosa ho di diverso io?
Agli esami di stato quest'anno ho deciso di trattare l'ambito storico-polito: "parlano i leader" s'intitolava così. Questo traccia l'ha trattata secondo le percentuali solo l'otto percento dei giovani. Nel '70, sarebbe stato lo stesso? o avrebbero parlato degli ufo?
Mi arrabbio... perché non sentiamo vivo questo problema della politica a iniziare dai grandi , dai genitori. Mi chiedo che senso ha insistere sulla riuscita del buon voto del figlio, quando poi non sa niente di ciò che avviene fuori casa? che senso ha continuare a dedicare ancora più spazio all'esplorazione delle interiora di lingue morte "fondamento della cultura italiana e di grande utilità per lo sviluppo della logica", come dico i professori ,che non fanno altro che invecchiarci rendendoci inutili e fuori dal mondo...si perchè noi italiani (primo io) appena usciamo fuori dal nostro territorio non sappiamo dire due parole in inglese. Per non parlare dell'educazione civica nessuno la conosce, nessuno la insegna. Però poi esci con cento, ottimo e compagnia cantando e sei felice tu e tuoi genitori.
NO! sei ancora più MERDA! perchè tu sei il futuro ma non ti interessa, o meglio, forse t'interessa solo quello economico.
Ecco forse sono arrivato al nodo della questione. Il problema è economico: la ricerca continua di soldi per "sopravvivere" non permette più di capire, ragionare, ti tira giù nel suo vortice, in questa catena di montaggio che non fa altro che spersonalizzarci del tutto, distruggendo famiglia, giovani, ambiente ecc ecc... 
Vedete scrivere mi sta aiutando a capire di più. Ero partito con tantissime domande senza risposte, e ora qualcosina sto capendo.
Dovremmo imparare a "fermarci", ma nel vero senso della parola, riscoprire le nostre radici, conoscere i nostri antenati, che hanno combattuto per la libertà e il futuro, ascoltare chi ti sta accanto, non correre, urlare e farti annegare da questo secolo che realmente lo identifico come  il "Nuovo Medioevo"

venerdì 24 settembre 2010

Si viene e si va...

Si viene e si va...sembra essere passato tanto tempo dall'esperienza africana, eppure sono passati all'incirca due mesi. Tuttavia si riparte, anzi si va...
Destinazione: Agorà 18-19.09.2010 (Verona).  Agorà è un'incontro scout aperta a coloro che hanno partecipato a qualche esperienza internazionale.
Quest'estate prima di salutarci dall'Africa sapevamo che ci saremmo rivisti nuovamente per portare la nostra esperienza qui, affinché non fosse vana e ristretta solo al nostro gruppo. In realtà il tempo per condividere il tutto non è stato sfruttato al massimo, però è stato bello anzi bellissimo rivedere tutti e riaprire questa parentesi che mi ha segnato tanto.
Ci siamo confrontati su ciò che ci ha dato l'Africa, dicendo concretamente in cosa ci ha cambiato quest'avventura.
Sono molte le paure che ho sul riuscire a far capire agli altri quello che ho provato lì...
Mi viene in mente il terzo giorno di cantiere a Dol Dol nella savana in mezzo alla missione dei comboniani.
Io e Marco quella mattina ci svegliammo alle sei, prima di tutti, e decidemmo di fare un po di attività fisica, fondamentalmente per riscaldarci un po prima della "doccia":
Riempimmo un secchio e con esso ci siamo lavati tutti, Bidè (fantastico), ascelle, piedi ecc...
Racconto questa esperienza che potrà sembrare molto banale per dire che quel giorno io e Marco ci siamo sentiti pulitissimi anche se in realtà non lo eravamo, perché forse prima di tutto ci sentivamo puliti dentro. Questa è solo una delle piccole cose che ho vissuto, e mi piacerebbe scriverne tante altre, ma a quel punto non sarebbe più un post ma un libro.
Si viene e si va dicevo all'inizio ed è proprio così le emozioni non finiscono mai.
Finito Agorà, si rivà....Romaaa!
Breve, ma intesi....i due giorni che ho passato nella stupenda capitale assieme a Matilde. Sono volati in un niente, del resto è proprio vero che quando si sta bene il tempo vola via in fretta...
Arrivati a casa, una sciacquata veloce e poi in parrocchia salutare Don Nicola e conoscere gli amici scout del Roma 24 come Alessio e Giulia, molto simpatici.
Una volta finita la cena, ci siamo subito catapultati, nella Roma by night, anzi per l'esattezza siamo andati al Gianicolo a prendere una birra...Fantastico! un panorama indimenticabile.
Per continuare con Altare della patria, Palazzaccio,San pietro (da lontano), ponte Milvio, via del corso, Fontana di Trevi e tante altre zone che non ricordo i nomi.
Ah dimenticavo aperitivo dall'amico siciliano "Mizzica" e serata a Trastevere assieme ai simpatici amici di Mati.
La visita è stata davvero breve, ma siamo stati veramente bene e sono stato molto felice di trascorrere questi due giorni assieme .
Mi piace il bel rapporto che si è creato con Mati, mi mancano le lunghe discussioni e le prese in giro vicendevoli . Grazie perché mi hai fatto sentire da subito a mio agio, grazie per il libro e grazie per tutto...Non credevo potesse esistere l'amicizia fra uomo e donna ma forse devo ricredermi.
Adesso si ritorna a casa e un pò ti manca tutto, ma so che posso contare su tante altre persone come Pietro, Mello cugini ecc.. che non perdiamo mai occasione per divertirci e spassarcela.

martedì 7 settembre 2010

il segno di un estate che vorrei potesse non finire mai...

Ore: 01.27.Con in sottofondo "Chissà se in cielo passano gli who" di Ligabue, si ritorna a buttare giù qualche sfogo sul mio blog. L'estate volge al termine. Aggiungo questa fantastica estate! forse la più bella che ho vissuto...quante persone ho conosciuto, quante emozioni, quanti divertimenti. Tanto veramente tanto, e tutto legato principalmente al viaggio in Africa, che presto anzi al prossimo post spero di dedicare un'intera pagina, così da lasciare a tutti per quanto possibile un po di questa magnifica esperienza. Ma soprattutto per non dimenticare e lasciare qualcosa di tangibile a me stesso di questa avventura.
Sembra ieri quando ero in super ansia difronte ai professori durante gli esami di stato. Adesso non mancano le ansie poichè ora, a fine di questa estate, c'è da pensare al proprio futuro. Quel futuro che non è più del tutto spensierato e improntato solo sul divertimento e sulle spalle dei genitori. Sono cresciuto eh?
L'altro giorno pensavo proprio: "cazzo! guido la macchina e fino a ieri ero seduto sul sedile posteriore con i pupazzetti in mano, come è possibile?"
 Passa il tempo, e adesso bisogna pensare al presente. Tuttavia voglio salutare quest'estate, unica e indimenticabile. Fatta da tante persone, ognuna con qualcosa che mi ha arricchito, poichè credo profondamente che niente e nessun incontro avviene per caso, e che tutti apparteniamo a un disegno divino dove noi siamo frecce vive, tese ben bene per mano dell'arciere e pronte a scoccare sul sentiero dell'infinito, alla ricerca ognuno del proprio bersaglio.
Sono felice inoltre di aver condiviso buona parte dell'estate assieme a Daniela, che fra vari alti e bassi tutto sommato si è creato un bel rapporto, fatto da notevoli differenze sul punto di vista caratteriale ma solido su altri. Chissà se in questo fatidico futuro, le nostre strade saranno ancora vicine. Chi lo sà, anzi come diceva  Battisti, "lo scopriremo solo vivendo"; Felice di sentire vicino un'amica come Matilde che seppure lontana geograficamente è sempre pronta ad ascoltarmi e confrontarci...e tante altre che non scrivo non meno importanti, che porto nel mio cuore e nel bellissimo ricordo di questa estate...Vi lascio con questa canzone che ci sta tutta!  http://www.youtube.com/watch?v=fC9lLRTkJeM&feature=related

sabato 28 agosto 2010

Assodato che viaggiare è la cosa più bella che possa esistere, adesso si ritorna definitivamente a casa, in famiglia e fra gli amici, che quest'estate per ovvi motivi ho trascurato un po'.
 Non mi sento di essere stato egoista nel aver deciso di partire spesso in questa stagione: prima per l'Africa, poi Lipari e infine Ragusa, ma anzi, penso che ognuno di questi viaggi mi ha insegnato nuove cose, rendendomi sempre più felice.
Mi ritrovo molto nell'ultimo libro che ho letto guarda caso quest'estate, "un posto nel mondo" di Fabio volo. Esso racconta la storia di due amici i quali condividevano tutto: casa, pizza e birra, gioie e dolori, sogni e qualche volta anche le donne. A un tratto uno dei due, Federico, decide di cambiare vita, stanco della solita vita monotona, parte verso un'altra terra,"Capo Verde", alla ricerca di se stesso. Anche l'altro, Michele, dopo vari intrecci partirà alla ricerca di se stesso, finendo anch'esso a capo in piena felicità e  pienezza. Ho riassunto in breve il libro, perché questa storia mi ha particolarmente colpito in quanto mi sono rivisto molto nel protagonista. Prima di quest'estate non mi sentivo bene con me stesso, ero sempre indeciso e distratto su altre cose che in realtà non mi facevano stare bene con me stesso. Oggi posso dire analogamente al libro di sentirmi molto felice e pieno interiormente. Attenzione, non mi sento arrivato, poiché è lunga la strada, e sò che i momenti di salita ci sono e ci saranno sempre nel corso della vita. Non sò quale sia stato il mio capo verde, indubbiamente l'Africa mi ha fatto capire molto, e non meno l'ultimo campo scout a Ragusa. Sento viva in me una forte fede che ultimamente mi mancava, anzi non avevo proprio. Sento l'amore, non quello che si canta ai quattro venti alla maniera "Mocciana" (senza offesa). Un amore con la a maiuscola che prima di tutto parte da se stessi, e che poi viene irradiato agli altri: amici, famiglia, possibili fidanzate, e chi più ne ha più ne metta. Ecco questa forse è una delle tante risposte che mi sono dato, o meglio, ho trovato. Spero possiate trovare pure voi, un "Capo Verde" dove trovare se stessi e lasciarsi andare...si perché un'altra cosa fondamentale che ho capito è quella di non aver paura a emozionarsi e lasciarsi andare.
Adesso voglio raccontare in breve i quattro giorni passati assieme al reparto "Mafeking" del Benevento1 a Ragusa, anzi, "punta secca". Solitamente i ringraziamenti si fanno alla fine ma io sta volta li faccio all'inizio per ringraziare tutti i ragazzi, Marco, Ernesto e Eugenio per la fantastica accoglienza che mi hanno riservato. E' stato particolarmente strano stare nei panni dei capi, si perchè a questo campo il mio aiuto è stato per lo più nei confronti di Marco quindi un capo. Tuttavia ho conosciuto dei ragazzi simpaticissimi e molto bravi. Erano solamente in undici e questo all'inizio mi scoraggiava ma in realtà standoci assieme non te ne rendi conto che sono pochi. Bellissimo il reparto: cucinare sulle latte, puzzare di fumo (e non solo), giocare, cantare e fare il fuoco bi bivacco. Inoltre è stato bellissimo rivedere Marco e condividere un pò di Africa. Grazie ragazzi a presto e spero le nostre strade potranno un'altra volta riunirsi.

sabato 21 agosto 2010

mal d'Africa...

Non credevo realmente esistesse il cosiddetto "mal d'Africa", invece devo ricredermi. E' una vera e propria patologia, ed io la sto avendo...
Credo ogni viaggio lasci le proprie emozioni e ricordi. Per questo i viaggi, forse, sono la cosa più bella che l'uomo possa fare. Non perdiamo occasione alla prima vacanza, riempiamo le nostre valige per partire alla scoperta di  nuove terre, culture e pietanze. Non tutti abbiamo la fortuna di viaggiare e proprio come sto facendo io condividere la meta. Tuttavia pienamente consapevole della grossa fortuna che ho avuto nel partire quest'estate in Africa, adesso mi vengono le nostalgie, mi mancano le abitudine del luogo, i volti delle persone sorridenti e disponibili, le continue danze e musiche che ti fanno entrare in un'altra dimensione, ma sopratutto quel gruppo di amici che con me ha condiviso questa avventura. Mi sento doppiamente fortunato perché ho vissuto questa esperienza alla maniera scout, adoro lo scoutismo, mi fa sentire realmente quello che sono. Senza maschere che ogni giorno siamo obbligati a portare per volere della società. Quelle maschere che come diceva Pirandello ti riducono, prima o poi, a un nessuno. Ebbene io mi rendo conto, che la mia vera persona esce quando indosso quella uniforme, che ci rende tutti uguali difronte alla legge e alla promessa. E' brutto dire che solo quando porto la divisa mi sento scout, ma purtroppo un pò è vero, sarei ipocrita a dire che sono "sempre scout" anche se mi faccio meno a un motto fondante dello scoutismo. Anche per questo adesso mi ritrovo a ripartire verso un altro campo scout a Ragusa, non è passata manco una settimana dal ritorno dall'Africa, eppure sento l'esigenza di ripartire, non perché qui mi trova male, ma semplicemente per metabolizzare l'idea che sono tornato, distraendomi un pò con il buon Marco che non vedo l'ora di rivedere, cantando, scherzando e giocando assieme ai suoi esploratori. Se da un lato rivedrò Marco penso che lascierò in tutta l'Italia altre persone le quali mi mancano e non vedo più ormai dal 14 agosto. Però la vita va avanti e io devo iniziare a mettermi al passo...Ce la faro???
Le cose cambiano e se vogliamo non sempre in negativo...Quanti trip e problemi mi faccio, ma forse basterebbe restare più aperti alle sensazioni che alle consapevolezze. Non sempre tutto può essere spiegato o metabolizzato, a volte basta saper mettersi nella posizione giusta al corso degli eventi, ed essere pronti ad accodarsi nella stessa direzione. Non è facile riuscire in questo ma per un istante, anzi, per una sera penso di esserci riuscito...Adesso mi tocca tornare con i piedi per terra e mettere da parte questo mal d'Africa che tutto sommato sono felice di avere, e mi spiace che per adesso qualcuno non mi capisce, ma questo post serve anche a questo per sfogarmi e farmi capire.

giovedì 19 agosto 2010

Ciak! Si gira....

Premetto che non mi sento uno scrittore, ne tanto meno penso di saper scrivere. Tuttavia, in questa fase della mia vita, sento l'esigenza di condividere i miei pensieri, anzi, come ho intitolato questo blog ho intenzione di sfogarmi liberamente. Credo, non c'è rimedio migliore di un foglio e una penna per dare libertà assoluta ai propri pensieri.
Ho deciso di iniziare questo blog, fondamentalmente dopo le fortissime emozioni che ho provato questa estate, relative al "viaggio in Africa"assieme a un fantastico gruppo di amici scout che ho conosciuto nel corso di quest'anno. Adesso purtroppo lontani, poiché vivono sparsi in tutta l'Italia e non vicino a Messina.
Come dico spesso, anzi ultimamente, "ho la riflessione come vizio" e sicuramente avrò modo di riflettere qui liberamente.
Sono appena tornato da due giorni di assoluto divertimento a Lipari assieme ai miei cugini, Pietro e mia sorella. E non posso sottolineare il forte calore e generosità che la mia famiglia, ma in generale, le persone che realmente mi vogliono bene da sempre mi hanno dato.
Probabilmente la mia testa in diversi momenti era sempre ferma in quei 22 giorni passati in Africa, ma grazie a mio cugino e i miei zii non hanno perso occasione per farmi sentire sempre a casa e bene voluto. Ora si pensa al futuro alle mie scelte lavorative e universitarie che adesso devono maturare. Non è molto facile decidere soprattutto adesso dove la mia testolina è un pò in pan!
Devo essere sincero, ancora non riesco a rapportarmi all'occidente, dopo aver visto tanta fame, povertà e sacrifici che la gente africana è obbligata a compiere per colpa anche nostra, se vogliamo. Però è pur sempre vero che io sono nato qui, e non posso tirarmi fuori da queste dinamiche che se pur sbagliate, a volte ti tirano dentro come un vortice a cui non puoi farti meno.
In maniera utopistica direi "io non ci sto da oggi cambio le sorti del mondo e dell'Europa". Balle!
In maniera razionale e saggia dovrei trovare un compromesso, ma purtroppo per come sono fatto non ci riesco. Bianco o nero. Quindi mi arrovello, mi distruggo dentro, e poi? Soluzioni? Zero! Il più delle volte.
Eppure questa volta credo che il poter condividere queste riflessioni in rete con le persone che hanno piacere a leggere questi spunti, sia già una soluzione.
Internet molte volte è usata per scopi inutili e poco seri. Sta volta io voglio usarla nella maniera forse più adeguata, ovvero quello di unire tutto il mondo con un click per riflettere osservare e dare spunti di discussione. Cazzo! ho parlato di Africa, fame, globalizzazione. A voglia a spunti...a voi la scelta.