venerdì 8 giugno 2012

Sono fuori dal tunnel...

Salve a tutti, signori e signore e fan del mio fantastico blog, immagino non vi aspettavate un mio ritorno su carta...bè a dire il vero neppure io lo aspettavo, però è sempre bello stravolgere tutto e tutti con effetti speciali.
Perciò a voi lo spettacolo e ascoltate questa nuova storiella o,  per meglio scrivere, questa nuova avventura...
Dunque, ricorderete tutti il fantastico pezzo di Caparezza che faceva "sono fuori dal tunnel el el el, del divertimento oh quando esco di casa e mi annoio sono molto contento oh oh", ricordate? diceva pure, "sono vecchio, punto, e prendo spunto dal tuo unto ciuffo, mi sento stretto come quando inchiappetto un puffo. oh io odio Caparezza" ecc ecc..
Ecco questa canzone del 2004 dell'album verità supposte è molto attuale per adesso in me...Grazie Caparezza! Ho sempre pensato che sei un profeta della modernità con i tuoi pezzi...
Chi lo doveva dire che una canzoncina del cazzo, che canticchiavamo così allegramente, in realtà può nascondere una grande tristezza.
Mi spiego meglio, ultimamente per ragioni non propriamente chiare ho deciso di tirarmi fuori dal grande eh eh eh, grandissimo oh oh oh  mondo di Facebook, oltre che eliminare il vizio delle sigarette. Comunque immagino penserete: "ecco qui, il solito coglione che attira l'attenzione su di se facendo l'alternativo senza Facebook".
Bè vi dirò in parte è così, non lo nego; ma per il resto è perchè non mi andava più di essere dipendente da Fb, d'altronde fino a un paio di anni fa vivevamo tranquillamente senza e oggi non ne possiamo fare più a meno. Attenzione! non trovo fb esclusivamente negativo, anzi, credo che ben sfruttato esso può essere molto utile, ad esempio voglio sottolineare la grande importanza che avuto il social network nella cosiddetta "rivoluzione del gelsomino" in Tunisia  questo 2011 nei confronti del regime di Ben Ali.
Cose lontane da noi italiani, noi non faremo mai una rivoluzione è più probabile che ci stuprino e ci trombino a sangue ma sicuramente noi con o senza fb rivoluzione non ne facciamo, quindi preferisco starci senza e snobbare voi altri. Alt un attimo... sono io che snobbo oppure non se ne fotte nessuno di me senza fb? penso piu la seconda.
D'altronde le notizie,l'università, la scuola, i fidanzamenti, gli eventi e cazzi vari ormai sono solo lì. Ed io sono fuori dal tunnel...
Comunque andiamo avanti, dicevamo sono fuori dalla grande, immensa, ricchissima e pericolosa nube di fumo che lo stato ci vende. Bè non vi  è molto da dire a riguardo a parte che non me lo potevo permettere più da asmatico cronico quale sono... Insomma, sono furori anche da questo tunnel, però con la nuova sfida da superare ovvero il non ingrassare troppo come un porco che piano piano sto diventando.
Sono fuori dal divertimento, non mi diverto più, mi sento vecchio a volte lontano dalle "normali" abitudini quotidiane che la città mi offre, e mi fermo qui poichè  sarebbe bello analizzare quello che ci offre la nostra città ma in generale cosa noi giovani cerchiamo, per non parlare dalla mia università un ambiente che non mi fa stare bene assolutamente, eppure dovrebbe essere la base del mio futuro.
Non riesco a dare una spiegazione a ciò...ohhh io odiooo caparezza, no no ohhh io odio la mia "parte intollerante".

sabato 9 aprile 2011

Voglio sentirmi libero...

 "Sei stato educato a scuola in una classe e non eri che una pecora del gregge.
Ti hanno insegnato gli elementi generali del sapere e ti è stato insegnato "come imparare".
Ora spetta a te come individuo di andare avanti e  di imparare da solo quelle cose che daranno più forza al tuo carattere e ti permetteranno di riuscire nella vita facendo di te un uomo”. (B.P.)
Inizio questo post con una citazione di B.P., poichè questa sera la trovo molto adatta al mio stato d'animo...
Insolitamente voglio iniziare a commentare tale citazione partendo dalla fine.
La parola "uomo" credo sia facilmente inflazionata ormai, con essa si indica tutto e aggiungo niente...bene a me spaventa molto! Ho diciannove anni, e mi domando sono già un uomo? La domanda sembrerà abbastanza banale, ma a mio avviso non lo è, anzi tutt'altro.
Sono molto pensieroso lo avrete capito, bè ma del resto sono convito che ogni grande opera creata nella storia della cultura, fondamentalmente non è altro che lo specchio di tanti artisti, poeti, scultori, musicisti, infelici o meglio, emarginati e complessati, si direbbe oggi.
Ritornando alla citazione, oggi trovo un mondo fatto di tante pecore e pochi uomini.
Non c'è dubbio che per natura ogni individuo ha bisogno di aggregarsi, fare squadra, anzi è magnifico tutto ciò. Del resto non mi lamento di questo, perchè so che ho tante persone e amici su cui posso contare, come loro altrettanto su di me.
Però è sottile ciò che dice B.P. nel senso, sta a ognuno di noi, singolarmente, imparare dalla vita e capire se vuoi essere un uomo o una pecora .
Tornando a me, mi reputo una persona molto fortunata in quanto, non mi è mancato mai nulla anzi intorno a me il terreno è sempre stato molto fertile nel darmi i dovuti mezzi per "imparare"; questo lo devo molto agli scout oltre che indubbiamente ai miei genitori.
Tuttavia oggi mi ritrovo senza un equilibrio, pauroso nei confronti del mondo che mi circonda e senza sbocchi che mi fanno stare a mio agio.
Tutto mi sta stretto fondamentalmente perchè non so ciò che voglio, alla minima delusione, situazione di sconforto scappo. Forse non so affrontare i problemi al meglio e dovrei iniziare ad abituarmi che la vita non è tutta rose e fiori.
Fatto sta che una cosa la so per certo ed è questa la riflessione che voglio condividere questa notte: "Non so se sarò un uomo ma sicuramente non sarò mai una pecora che segue il gregge, poichè è importante per me essere cosciente e libero qualsiasi azione compia".

Allego ciò buon ascolto!

http://www.youtube.com/watch?v=nST4Z1VU7pg

mercoledì 30 marzo 2011

Paura di cadere.

In questo periodo mi sforzo spesso di capire cosa mi sta succedendo, è un periodo strano, poco stabile dire...
Pensando e ripensando, mi è tornato come un flash un pezzo che mi colpì molto del libro "un posto nel modo", che forse è la spiegazione più adatta del mio stato d'animo attuale, la differenza è che in questa nota il protagonista del libro si era liberato di tale sensazioni...in me sono tutte attuali.
-Normale? Anormale? 
Boh...chi lo sa, mi rincuora il fatto che capita di avere paura forse a tutti. Quindi non perdo altro tempo e non faccio altro che riportare tale passo del libro che mi ha fatto riflettere molto.


"Non cercavo cambiamenti ma stabilità.Le mie decisioni erano totalmente condizionate da questa paura, e chi e' spinto dalla paura non fa mai scelte che esprimono i propri sentimenti, ma che lo fanno sentire semplicemente meno spaventato e più tranquillo. Volevo sempre tenere tutto sotto controllo. Volevo situazioni governabili, nel lavoro, nel rapporto con gli altri, nelle relazioni di coppia.Non avrei mai potuto lasciare il mio lavoro per mettere tutto a rischio, tutto in discussione, impossibile farlo per me. Quindi a causa di questa paura, subivo una vita che non era la mia. Non stavo vivendo il mio destino. Forse solo poche persone vivono realmente il proprio destino e io non ero sicuramente tra quelle. Io me l'ero cucito addosso come un abito e piano piano mi ero convinto che fosse il mio.Anche se a volte mi accorgevo che in certi punti stringeva. Ma ci si abitua a tutto ... a un lavoro che non piace, a un amore finito, alla propria mediocrità".  [Fabio Volo, Un posto nel mondo]

giovedì 24 febbraio 2011

Libero Sfogo!

Non c'è più nome azzeccato di libero sfogo riguardo il mio blog...

E' da tanto che non scrivevo più, fondamentalmente non perchè non ne avessi voglia,  più che altro , non sentivo l'esigenza di trascrivere qualcosa d'importante .
In realtà questa è una balla che mi sto inventando al momento, la verità è che oggi ho proprio bisogno di sfogarmi, lasciare scritto ciò che per adesso gira all'interno della mia testa...
Dunque da quest'estate a oggi credono che all'interno della mia vita sono cambiate tante cose, innanzitutto il nuovo ambiente universitario, che devo dire mi piace molto, mi trovo bene  mi sto impegnando molto fra studio e candidature varie...Si stringono nuovi rapporti,  nuove infatuazioni, amici che vanno e amici che vengono, insomma nuovi equilibri. Tuttavia per adesso mi ritrovo in un periodo particolarmente strano, molto pensieroso indeciso su tanti aspetti e soprattutto deluso...
Deluso da questo occidente, deluso dagli amici, ma soprattutto deluso da me stesso che non riesco più a capire se faccio bene o faccio male. Mi spiego meglio, sono sempre stato fiero di me stesso e delle mie azioni, adesso però,  scoraggiato dalle delusioni non so se è giusto continuare a essere così, ovvero carico di mille pensieri disponibile a tutti, sempre attento a non offendere nessuno e cercando di assecondare il più possibile.
Comunque penso molti di voi non sapete cos'è il totem scout, va bè fa niente,  il mio é  "Gabbiano generoso" e sono sempre stato onorato di aver ricevuto tale nome,  ma oggi mi domando a cosa serve essere generosi per un mondo fatto di ingiustizie, egoismo, tradimenti e sballo?
Sarò schifosamente ripetitivo ma in tutto questo ripenso all'Africa, terra dilaniata dalla povertà e dalla sofferenza; Tuttavia penso a quei bambini mal nutriti e poveri che ridevano sempre e ti saltavano addosso emanando VITA...ripenso quei sacrifici che ogni santo giorno sono obbligati a fare per andare avanti, e noi non la finiamo mai di lamentarci prendercela con tutto e tutti e fottendocene altamente  di quella parola che citavo poco fa scritta in stampatello.
E' pur sempre vero, e questo l'ho capito in questo periodo, che a volte la vita necessariamente ti cambia, ti porta ad essere una di quelle persone che poco fa criticavo...bene è qui che scatta la mia crisi . E' vero bisogna tenere presente fra virgolette il background di una persona ma a questo punto uno che fa? inizia a comportarsi come gli altri e manda a quel paese determinati aspetti del suo carattere?
Sono impotente e questo forse è la cosa che più mi da fastidio, non sono libero come il gabbiano del totem

venerdì 3 dicembre 2010

Crescendo impari...

E crescendo impari che la felicità non é quella delle grandi cose.
Non é quella che si insegue a vent’anni,
quando, come gladiatori si combatte il mondo per
uscirne vittoriosi…
La felicità non é quella che affanosamente si insegue
credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non é quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e
che esplodono fuori con
tuoni spettacolari…,
la felicità non é quella di grattacieli da scalare,
di sfide da vincere mettendosi
continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità é fatta di cose piccole
ma preziose….
…e impari che il profumo del caffé al mattino
é un piccolo rituale di felicità,
che bastano le note di una canzone,
le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore,
che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità,
che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una
felicità lieve.
E impari che la felicità é fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far
brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e
che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e
libera i pensieri.
E impari che l’amore é fatto di sensazioni delicate,
di piccole scintille allo stomaco,
di presenze vicine anche se lontane,
e impari che il tempo si dilata e che quei 5
minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un
libro o guardare una foto per annullare il tempo e
le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere
un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli
ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo é una deliziosa
felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano
delle persone che ami…
E impari che c’é felicità anche in quella urgenza
di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’é qualcosa di
amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’é nel cuore
un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa
la semplicità.
Era da molto che non scrivevo qui...non sò precisamente per quale motivo. In realtà neppure oggi lascio un post scritto da me, mi fermo a riportare una bellissima poesia  che mi ha colpito molto....
Un ringraziamento particolare va a (M.) perchè è stata lei a farmela conoscere, anzi, ad allegarla a un insieme di regali fantastici...

venerdì 15 ottobre 2010

Pensieri e parole...Korogocho

 Se dovessi descrivere l'inferno, sicuramente direi Korogocho...
Korogocho è una delle tante baraccopoli di Nairobi, essa è considerata la quarta per dimensioni e numuero di abiatanti.
Lo slum si estende su un'area di 1,5 kmq ed è situata nella zona est di Nairobi, vicino alla discarica di Dandora, su terreno in parte di proprietà del governo e in parte di proprietà di un privato. In questo misero spazio vivono all'incirca  100-120 mila persone, stipate in baracce di fango e lamiera.
Appena arrivi lì risaltano subito i tanti problemi che attanagliano questo posto: sono troppe le persone che vivono lì, è troppa la puzza e il fumo della discarica, sono troppi gli uccellacci che ruotano sul cielo pesante d'inquinamento e sono troppe le sue tragedie giornaliere.
E' strano dire la parola tanto in uno spazio così piccolo eh? È proprio così lì non esiste la mezza misura, non puoi permetterti di rilassarti, riposarti, giocare...perchè lì è una corsa alla sopravvivenza. É
vero le disgrazie sono tante  e in ogni angolo della strada, ma basta poco che il “troppo”, viene ricacciato indietro dal troppo positivo: è troppa l'accoglienza, sono troppe le mani che vengo date per essere strette, i sorrisi dei bambini che s'intrecciano con l'incessante coro di voci che urlano "how are you?"
 Per dimostrare la loro accoglienza, è troppa
 la fede che si  fa preghiera in ogni atto quotidiano
 è troppa la solidarietà.
Allora capisci le parole di padre Stefano, un frate comboniano, che vive lì ogni giorno insieme a loro, in baracca, condividendo con loro la vita quotidiana e la parola di Cristo. Quella parola che non è obbligo o imposizione religiosa ma solo pura condivisione con gli ultimi: del resto Gesù non viveva certo nei templi o nelle sinagoche; egli viveva con i lebbrosi, le prostitute e i poveri...quelle persone che proprio come ci disse P.Stefano “ti danno la vera fede e la forza di andare avanti facendoti vivere qui, come se fossi in Paradiso”.
Sconvolgono queste parole, com'è sconvolgente pensare che la gente possa vivere in questa situazione.
Quasi tutti, in maggioranza uomini, fanno uso di droga o di alcool per sopperire ai morsi della fame e alle sofferenze della vita; i bambini iniziano a drogarsi già dall'eta di 8 anni, mentre le donne e le bambine iniziano a prostituirsi, aumentando il tasso di aids che attanaglia un terzo della popolazione di Korogocho.
Non mancano le missioni e vari progetti che i missionari e i frati comboniani creano per cercare di recuperare i bambini, i drogati, gli orfani e i cercatori di spazzatura. Quei progetti dove noi siamo andati a prestare servizio. Un servizio basato sul gioco!Semplice e puro gioco! che ti faceva stare vicino a quei bambini che per un paio di ore erano felici e avrebbero vuoluto stringerti piu forte che potevano la mano per non lasciarti andare via... emozioni forti, fortissime che ti fanno capire quanto siamo fortunati e quanto molte volte non ce ne rendiamo conto.
Rifletti su come molto spesso noi “ricchi” usiamo la droga per sballarci e ricercare il divertimentimento continuo, rifletti su come loro accolgono noi e come noi accogliamo loro: sparando e uccidendo se è necessario, sottostando a sporchi accordi che l'Italia ha con la Libia e Gheddafi.
Korogocho è una esperienza veramente toccante, ma sarebbe inutile averla vissuta solo come una semplice parentesi, Korogocho pretende un cambiamento e noi siamo felici questa sera di essere qui per testimoniare pezzi di Africa,  affinchè queste poche righe possano fare riflettere, far capire, che sorella acqua è una! e non sette sorelle delle multinazionali, che vendono l'acqua e la privatizzano, ricordano che il cibo non si butta, ricordando che la raccolta differenziata va fatta e ricordandoci che noi siamo fortunati!

venerdì 1 ottobre 2010

C'è nessuno?????

Questo post avrei dovuto scriverlo ieri notte, a caldo, dopo aver visto annozero e letto alcune cose che mi hanno fatto riflettere...
Per adesso sto leggendo un romanzo di Andrea de Carlo ambientato tra gli anni '60 e '70 e narra in poche parole la storia di due amici, niente di particolare potremmo dire.
Tuttavia mi ha fatto riflettere, la questione che durante la scuola superiore i due ragazzi si sentono schiacciati dalla politica del periodo, in generale, non solo loro due ma tutta la generazione; quindi stanchi decidono di ribellarsi, manifestare, occupare la scuola...insomma dimostrare il loro disprezzo, adoperandosi nella ricerca di un futuro migliore.
Ecco da qui parte tutto...mi spiego meglio, dopo aver seguito tutta la sera annozero ed essermi realmente reso conto che l'Italia è nella "merda", grazie a questa classe politica che ci rappresenta, la mia testa ha iniziato a porsi milioni di domande del tipo, come è possibile che noi giovani ce ne freghiamo altamente di tutto ciò, mentre quei ragazzi che citavo all'inizio nel libro si battevano, lottavano e ne facevano una questione fondamentale per il loro futuro?
Cambiano i tempi non c'è dubbio, ma cambiano in maniera negativa a mio parere...oggi io nel fare questa riflessione, quasi mi sento a disagio, un  Donchisciotte fuori di testa non al passo con la gente, che blatera cose inutili. Non so...probabile pure, o forse ormai siamo dentro un meccanismo troppo forte dove non è più tollerato capire, ribellarsi, gridare e lottare per avere un futuro migliore.
E qui torna la solita domanda perché un tempo si faceva la rivoluzione e oggi no? cosa ho di diverso io?
Agli esami di stato quest'anno ho deciso di trattare l'ambito storico-polito: "parlano i leader" s'intitolava così. Questo traccia l'ha trattata secondo le percentuali solo l'otto percento dei giovani. Nel '70, sarebbe stato lo stesso? o avrebbero parlato degli ufo?
Mi arrabbio... perché non sentiamo vivo questo problema della politica a iniziare dai grandi , dai genitori. Mi chiedo che senso ha insistere sulla riuscita del buon voto del figlio, quando poi non sa niente di ciò che avviene fuori casa? che senso ha continuare a dedicare ancora più spazio all'esplorazione delle interiora di lingue morte "fondamento della cultura italiana e di grande utilità per lo sviluppo della logica", come dico i professori ,che non fanno altro che invecchiarci rendendoci inutili e fuori dal mondo...si perchè noi italiani (primo io) appena usciamo fuori dal nostro territorio non sappiamo dire due parole in inglese. Per non parlare dell'educazione civica nessuno la conosce, nessuno la insegna. Però poi esci con cento, ottimo e compagnia cantando e sei felice tu e tuoi genitori.
NO! sei ancora più MERDA! perchè tu sei il futuro ma non ti interessa, o meglio, forse t'interessa solo quello economico.
Ecco forse sono arrivato al nodo della questione. Il problema è economico: la ricerca continua di soldi per "sopravvivere" non permette più di capire, ragionare, ti tira giù nel suo vortice, in questa catena di montaggio che non fa altro che spersonalizzarci del tutto, distruggendo famiglia, giovani, ambiente ecc ecc... 
Vedete scrivere mi sta aiutando a capire di più. Ero partito con tantissime domande senza risposte, e ora qualcosina sto capendo.
Dovremmo imparare a "fermarci", ma nel vero senso della parola, riscoprire le nostre radici, conoscere i nostri antenati, che hanno combattuto per la libertà e il futuro, ascoltare chi ti sta accanto, non correre, urlare e farti annegare da questo secolo che realmente lo identifico come  il "Nuovo Medioevo"